Calabria, la Regione dice ‘no’ al ponte


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Image by puffodrax via Flickr

La giunta guidata da Loiero ha aderito alla manifestazione del 19 dicembre contro i lavori per il Ponte sullo stretto. L’assessore all’Urbanistica Tripodi: «Meglio riqualificare e mettere in sicurezza il territorio».

Su proposta dell’assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi, la giunta regionale ha deciso di aderire alla manifestazione, che si svolgerà il 19 dicembre prossimo a Villa San Giovanni, per dire no alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina. La scelta – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – fa seguito alla decisione assunta recentemente di presentare ricorso alla Corte Costituzionale per sollevare il conflitto di attribuzioni nei confronti del Governo in merito al progetto varato dal Cipe per l’avvio del cantiere per la cosiddetta “variante di Cannitello”.

Da La nuova ecologia la notizia qui…

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Cementificazione selvaggia di Messina


La nuova cortina del porto di Messina 1 (Luigi...

Image via Wikipedia

Trovati ieri i due fratellini Lonia di 2 e 6 anni, sepolti sotto 10 metri di fango a oltre 100 metri dalla loro abitazione. “La frana disastrosa che ha colpito il piccolo centro di Giampilieri e Scaletta Zanclea ripropone sul tappeto drammaticamente i problemi che il WWF denuncia da anni.

Non si tratta infatti solo di un eccezionale evento pluviometrico: sono evidenti le nostre responsabilità, la dissennata cementificazione di un territorio dove la pioggia, quando assume forza e intensità tali, non ha più possibilità di essere assorbita dal terreno, e tantomeno lo sfogo naturale di rii e canali. Inoltre, con i cambiamenti climatici gli eventi meteorologici estremi – piogge intense, alluvioni – sono sempre più frequenti.

Bisogna dunque non solo fare opera di mitigazione (ridurre le emissioni di gas serra) ma anche di adattamento, cioè rendere il territorio meno fragile al riscaldamento globale e agli effetti delle piogge intense o delle prolungate siccità. Altrimenti eventi come quello di Messina torneranno a provocare danni devastanti: all’ambiente e alle popolazioni.

A Messina si è fatto l’esatto contrario, nonostante i danni già avuti nell’ottobre del 2007: si è costruito sulle fiumare, si sono sbancate colline, si sono tombati i torrenti. La tragedia di Messina si iscrive nel quadro di una cementificazione e urbanizzazione selvaggia

Da Associazione Salute la notizia qui…

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Messina nel fango, i morti sono 25. Polemica sul mancato lutto nazionale


Colonne

Image by frachirico via Flickr

[…] Vista dalla parte del cemento, il lassismo è tragicomico. Registrate le oltre 800 modifiche al piano regolatore, ridicolizzato in modo grossolano (raddoppiando, alla bisogna, perfino i numeri degli abitanti di Messina), va ricordato che negli ultimi 3 anni i vigili hanno multato più di mille case abusive, mai abbattute.

Fra quelle regolari ce ne sono molte (identificate in 32 zone, e anche a Giampilieri) costruite con “cemento che sembra acqua”.

Lo rivela un’inchiesta della divisione investigativa antimafia sui fratelli Pellegrino, titolari della Messina Calcestruzzi srl, che imponeva alle imprese locali la fornitura di calcestruzzo depotenziato. In questa città ad alto rischio sismico un ingegnere si è accorto, costruendo un centro commerciale, che “il cemento era acqua completa”, e lo aveva riferito a Domenico Pellegrino. La telefonata intercettata dalla Dia è del 2004. Sono stati sequestrati 50 milioni di beni ai fratelli Pellegrino, ma i palazzi friabili restano lì, abitati, anche nel centro cittadino.

Dovesse succedere il peggio, si potrà sempre dire: lo sapevamo tutti. Qualcuno lo dice prima, come il Wwf, che sei mesi fa presentò 4 esposti in procura, inascoltati

Da l’Unità la notizia qui…

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Messina: cronaca di una tragedia annunciata. Cementificazione selvaggia all’ origine del disastro


view of Messina straight

Image by Daveness_98 via Flickr

L’alluvione di Messina è un disastro annunciato. La zona sud della provincia siciliana è infatti soggetta da molti anni ormai a inondazioni periodiche, quasi puntuali, ogni volta che le piogge si fanno insistenti per qualche giorno.

Giampilieri, il paesino più colpito del messinese dall’alluvione di ieri e oggi, che ha pagato con almeno sei morti, era già stato colpito da un’alluvione simile il 25 ottobre del 2007, solo due anni fa, quando per puro caso non vi furono vittime.

Tragedie dovute certo alla pioggia, ma più ancora all’inadeguatezza delle politiche di prevenzione e pianificazione territoriali, a livello strettamente locale e regionale. E poi c’è la cementificazione selvaggia: concessioni edilizie rilasciate in maniera “leggera”, quando non colpevole, permettono di costruire in terreni a rischio d’inondazioni. E, ancora più grave, seppur consapevoli di tali rischi, le istituzioni locali non prendono alcun provvedimento, neanche per quanto riguarda la manutenzione ordinaria.

Da Report on line la notizia qui…

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Messina e le demolizioni Eseguite zero su mille


Frana

Image by Roby Ferrari via Flickr

Edifici abusivi e a rischio, ignorati i decreti emanati dai vigili a partire dal 2007. A Giampilieri si è costruito persino nell’alveo della fiumara

Messina, 5 ottobre 2009 – La legge parla chiaro. Detta i criteri, certifica le responsabilità dei controlli e i tempi degli interventi repressivi. E quella regionale numero 37 del 10 agosto 1985, sotto questo aspetto è un faro nel porto nebbioso degli abusi edilizi.

Ma più una legge appare lineare, più si scovano scorciatoie, interpretazioni, storture. Se anche queste non riescono ad aggirare il dettato del legislatore nessuno si scoraggia, perché i deterrenti, i cosiddetti interventi repressivi appunto, sono più fragili delle montagne franate sui centri abitati di Gampilieri, Altolia, Molino e Scaletta Zanclea dopo il nubifragio di giovedì scorso.

Che la situazione fosse di particolare gravità era da tempo nota a tutti, non solo agli ambientalisti o alla Protezione Civile e anche ieri mattina il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha ricordato che nella provincia di Messina si concentra il 60% delle problematiche di tutta l’isola, per quanto riguarda il dissesto idrogeologico del territorio, una conseguenza dell’abuso.

Da Quotidiano.net la notizia qui…

Vedi anche: Edifici pubblici siciliani a rischio

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Dal 1 luglio obbligatoria la certificazione energetica degli edifici


That's what I call "cool glasses"! (...

Image by Ric e Ette via Flickr

Entra in vigore per tutti gli immobili la certificazione delle prestazioni energetiche, a carico del costruttore o del venditore. Previste sanzioni pecuniarie per chi contravviene all’obbligo

Il 1 luglio 2009 entra in vigore l’obbligo di certificazione energetica per gli edifici. Fino all’entrata in vigore delle linee guida nazionali, nelle regioni che non hanno legiferato in materia (Veneto, Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Sardegna e Sicilia), le prestazioni energetiche di un immobile (in sintesi, l’indicazione di quanta energia “consuma” un edificio) saranno determinate dal cosiddetto attestato di qualificazione energetica (Aqe), un documento transitorio introdotto dal D.Lgs. 311/2006 che viene redatto dal direttore dei lavori e presentato al Comune di competenza contestualmente alla dichiarazione di fine lavori.

Per le altre regioni, invece, fa fede l’attestato di certificazione energetica (Ace), redatto da un certificatore in possesso dei requisiti

Da Eco dalle città la notizia qui…

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Eni offre bond ai risparmiatori: lotto minimo 2mila euro


ENI S.p.A.

La Consob ha approvato il prospetto informativo dell’offerta pubblica di sottoscrizione delle obbligazioni Eni riservate ai risparmiatori italiani per un valore complessivo di 1 miliardo di euro, che potrà essere aumentato sino a due miliardi.

I risparmiatori potranno sottroscrivere le obligazioni Eni a tasso fisso e/o variabile. L’offerta si svolgerà dal 15 giugno al 3 luglio, salvo chiusura anticipata e salvi i casi di adesione on-line e fuori sede, per i quali si avrà un periodo di sottoscrizione inferiore, secondo le modalità descritte nel prospetto informativo.

Da Sole24ore.it la notizia qui…

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Agevolazioni per gli sfollati delle zone colpite dal sisma


Terremoto in Abruzzo - L'Aquila 6 aprile 2009

Image by adelegiorgia via Flickr

Fino al 31 maggio un biglietto gratuito, anche di andata e ritorno, per gli sfollati residenti nei comuni colpiti dal sisma. Abbonamenti mensili e settimanali gratuiti fino al termine dell’anno scolastico per gli studenti delle scuole Primarie e Secondarie e per gli universitari.

La richiesta delle credenziali va presentata all’autorità di Protezione Civile. Per i residenti all’Aquila e provincia è stato allestito un ufficio dedicato presso la stazione FS dell’Aquila

I moduli per la richiesta delle credenziali

Da Fsnews la notizia qui…

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Edifici pubblici siciliani a rischio


Municipio di Messina - HDR

Image by Al Ianni via Flickr

Aggiornamento ! – Purtroppo il rischio degli edifici a Messina era noto. Note soprattutto le condizioni strutturali degli edifici. Come conferma un articolo postato tempo addietro pubblicato in occasione del terremoto abruzzese. Perchè gli “effetti” degli eventi naturali non sempre sono imprevedibili.

Pubblicato il 17 aprile 2009:

La lista nera degli edifici pubblici siciliani rivela indici di sicurezza al di sotto della norma. In caso di forte sisma pochissime le strutture resisterebbero. Nella lista nera anche l’Ospedale Piemonte. Una lista, apparsa su Repubblica, non rincuora Messina. La Protezione Civile avrebbe avviato una lunga serie di controlli su strutture pubbliche in Sicilia, per verificare la i requisiti antisismici, guarda caso solo adesso vengono pubblicate.

Un elenco che allarma: 276 edifici pubblici siciliani ricadenti in zone ritenute ad alto rischio sismico, solo cinque strutture superano la soglia di stabilità, una sola quella che in caso di terremoto garantisce la stabilità dell’edificio. Ben 45 sembrano costruiti con la sabbia (di mare?). Nella lista nera 17 strutture nella provincia di Messina. L’Ospedale Piemonte ha nove padiglioni al di sotto della soglia di sicurezza. Totalmente a rischio l’ex presidio ospedaliero Mandalari.

Alcune chiese di Messina crollerebbero in caso di scossa tellurica. Dal maggio del 2008 ad oggi questa lista è rimasta nei cassetti della Protezione civile e tirata fuori all’indomani della tragedia che ha colpito l’Aquila.

Da Associazione Salute la notizia qui…

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TERREMOTO ABRUZZO.INCREDIBILE: DA 10 ANNI SI CONOSCEVANO I PALAZZI CHE SAREBBERO CROLLATI. TUTTO NEL DOSSIER BARBERI EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE


NAPLES, ITALY - NOVEMBER 14:  Italian craftsma...
Image by Getty Images via Daylife

Sono circa 20mila le famiglie che non faranno rientro nelle proprie case perchè inagibili. Lo ha spiegato Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile, che ha fatto il punto della situazione intevenendo al Tg1. «A loro -ha detto – dovremo dare un’accoglienza decente entro la fine dell’estate». La Protezione Civile sta gestendo circa 65mila sfollati dislocati fra tende a alberghi. «Fra poco – ha aggiunto ancora Bertolaso – avremo uno standard di accoglienza accettabile per tutti. È un lavoro impressionante. Stiamo anche cercando di capire quanti sono andati fuori casa perchè le abitazioni sono inagibili o distrutte e quanti invece sono fuori perché hanno paura e torneranno a casa solo quando lo sciame sismico sarà finito».

Il dossier di Barberi che aveva previsto tutto. “C’era un dossier dell’allora capo della protezione civile, Franco Barberi, che dieci anni fa aveva previsto tutto. Aveva, quel dossier, censito la vulnerabilità degli edifici pubblici strategici e specialì in zone a rischio. Una mole di informazioni enciclopedica: 42.106 schede su altrettanti edifici.

Si parlava, nel dossier, della Campania, della Basilicata, della Calabria, del Molise, della Puglia e della Sicilia. E naturalmente dell’Abruzzo. Quel dossier è un documento straordinario, testimonianza del vero scandalo italiano: l’assenza di una seria politica di prevenzione.

Da Irpinianelmondo.it la notizia qui…

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Perché in Italia la terra uccide più che in Giappone?


Casa pericolante 1

Image by Iguana Jo via Flickr

La tragedia che ha colpito la regione abruzzese ci pone immediatamente una domanda: quante vite si sarebbero potute risparmiare se le attività umane fossero state più rispettose dell’ambiente e dei codici di sicurezza edili?

E’ una domanda classica del nostro tempo quando ci troviamo di fronte a queste tragedie [continua…]

Da Liberazione la notizia qui…

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Elettricità, le sanzioni a nove società per pratiche scorrette


Potato Head - Couch Potato : )

Image by oddsock via Flickr

In evidenza la pubblicità ingannevole delle offerte “prezzo fisso/certo/bloccato” e “bioraria”.(Gar. Concorrenza – Provvedimento n. 62 pubbl. 3.1.2009)

Sanzioni per un totale di quasi 1,3 milioni di euro a carico di nove società operanti nel settore del gas e dell’elettricità. Lo ha disposto un provvedimento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato pubblicato il 3 gennaio. La contestazione riguarda delle offerte commerciali rivolte ai clienti domestici in modo tale da indurli in errore sul prezzo complessivo applicato per l’erogazione dei servizi.

In concreto, si appunta sulle massicce campagne pubblicitarie svolte dagli ex monopolisti e dai nuovi operatori a seguito della liberalizzazione dei mercati (elettricità dal luglio 2007 e gas dal gennaio 2003). L’istruttoria del Garante ha evidenziato il tentativo di tutti gli operatori coinvolti di guadagnare rapidamente quote di mercato attraverso offerte commerciali che non garantivano una informazione sufficientemente chiara e corretta, così come stabilito dal Codice del Consumo.

Sotto accusa, in particolare, le cosiddette offerte promozionali “prezzo fisso/certo/bloccato” e “bioraria”, pubblicizzate attraverso indicazioni non rispondenti al vero, inesatte o incomplete. [continua…]

Da AziendaLex la notizia qui…

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Politica – Il governo impugna la legge sulle rinnovabili della Calabria


Different shades of blue. Calabria, Italy

Image by lilith121 via Flickr

10 marzo 2009 – Il governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge della Calabria n.42 del 29/12/2008 in materia di fonti energetiche rinnovabili “in quanto – si legge in una nota – stabilisce misure più restrittive rispetto alle disposizioni nazionali e comunitarie in materia”. Il provvedimento, annunciato da un comunicato del Dipartimento per i rapporti con le Regioni, risale al 20 febbraio scorso.

All’inizio dello stesso mese Aper (Associazione dei produttori da fonti rinnovabili) aveva attaccato la legge calabrese chiedendo al governo un “tempestivo intervento” contro “l’ennesimo provvedimento regionale in materia di energia”, ritenuto “costituzionalmente illegittimo”. [continua…]

Da Zeroemission.tv la notizia qui…

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Marcianise(Ce)- Venerdi 6 Marzo Convegno su energie da fonti rinnovabili


Provinces of Campania.

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Dall’energia rinnovabile il rilancio dell’economia. Una risposta locale ad un problema globale.

Marcianise(CE)- (da Enzo Falco Verdi Ce) La crisi economica sta attanagliando la nostra terra in tutti i settori. In Campania 40000 imprese sono a rischio chiusura, molte sono già fallite. Intanto tutti parlano con entusiasmo del “new deal” verde di Obama, che, appena eletto, in tre giorni, ha capovolta la politica americana e sceglie di investire nelle tecnologie verdi per salvare il pianeta e l’economia americana.

E’ il momento di scrivere la ricetta verde per la Campania. E’ il momento di guardare in avanti, a quella che Jeremy Rifkin ha definito “la terza rivoluzione industriale” [continua…]

Da Altocasertano la notizia qui…

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Trapani, la mafia sull’energia eolica Coinvolti imprenditori e politici, 8 arresti


Golfo di Macari_S.Vito lo Capo, Trapani (Sicily)

Image by alessandro pucci via Flickr

TRAPANI (17 febbraio) – I boss mafiosi avrebbero messo le mani sulla realizzazione dei parchi eolici in Sicilia. È quanto emerge dall’inchiesta che stamani ha portato all’arresto di imprenditori e politici trapanesi. Si tratta di otto provvedimenti cautelari emessi dal gip del tribunale di Palermo, Antonella Consiglio, su richiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia, Piero Padova e Gino Cartosio.

Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Reparto operativo di Trapani e dagli agenti della polizia di Stato in servizio alla Squadra mobile di Trapani. L’indagine mette in luce le dinamiche politiche e imprenditoriali che si sarebbero formate in questi anni per la realizzazione di «parchi eolici» in Sicilia, in particolare nel trapanese. [continua…]
Da ilMessaggero.it la notizia qui…

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