In due settimane si è arrivati a quota 500. Ma ne servono 15mila. E c’è lo scoglio delle autenticazioni.
“Volete dimezzare il traffico, raddoppiare gli alberi, risparmiare energia, preservare il parco agro alimentare dell’Expo e salvare la Darsena?”. Più che quesiti referendari, le cinque domande che il comitato “Milano sì Muove” vuole rivolgere ai milanesi sembrano cinque sfide di portata storica.
E in effetti, nelle intenzioni dei fondatori del comitato Edoardo Croci, Marco Cappato ed Enrico Fedrighini, lo sono. “I referendum per i quali abbiamo iniziato la raccolta firme – hanno spiegato – sono una grande opportunità per i cittadini: potranno riprendersi il diritto di chiedere quale futuro vogliono per la loro città”.
La raccolta firme necessaria per la proposta dei quesiti è cominciata da due settimane e al momento è arrivata a quota cinquecento. Ma “la campagna entrerà nel vivo a settembre – ha spiegato Croci – quando abbiamo programmato i “referendum days” per coinvolgere i cittadini e portare centinaia di tavoli nelle piazze milanesi”.
Chi rimarrà in città ad agosto potrà firmare presso gli uffici dell’anagrafe in via Larga 12, in via Messina 52, in tutte le sedi dei consigli di zona e anche a un tavolo alle Colonne di San Lorenzo, una sera a settimana.
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Da Repubblica.it la notizia qui…
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