Fotovoltaico dai frutti di bosco


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English: Schematic illustration of a generic dye-sensitized solar cell. (Photo credit: Wikipedia)

Il fotovoltaico organico continua a dare i suoi “frutti”, vi ricordate?

Ne abbiamo già parlato in passato, negli ultimi anni sono stati numerosi gli studi sull’energia di nuova generazione ricavata dal sole. Adesso è la volta dei frutti di bosco e le dye-sensitized solar cell, celle solari a colorante fotosensibile. Tale tecnologia è stata messa a punto nel 1991 da Michael Gratzel professore alla École Polytechnique Fédérale di Losanna che, grazie a questa scoperta, ha ricevuto il Millennium Prize 2010.

Nella Regione Lazio, il Polo per Il Solare Organico, il CHOSE (Center for Hybrid and Organic Solar Energy), in collaborazione con Tor Vergata, sta approfondendo le ricerche sul solare organico.

Tali cellule hanno una struttura a “sandwich”, con materiali fotoattivi racchiusi tra due elettrodi conduttivi depositati su un substrato di vetro, plastica o su film flessibili e adesivi che ampliano di molto i campi di applicazione. Possono infatti essere applicati su varie superfici attraverso metodi tipici della stampa come la serigrafia o la stampa a getto d’inchiostro.

Da fotovoltaicoblog.it   la notizia qui…

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Milano. Grandi firme per i cinque quesiti referendari di Croci e Fedrighini


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Image by El Bibliomata via Flickr

Ambientalisti, come Andrea Poggio di Legambiente, politici da Pietro Ichino, all’ex presidente della provincia Michele d’Elia, ma anche rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo, l’architetto di Expo Stefano Boeri, ad esempio e i comici Antonio Cornacchione e Diego Parassole.

Sono alcuni dei primi cento firmatari per i 5 quesiti referendari
sulla “qualita’ dell’ambiente e della vita a Milano“, promossi dal radicale Marco Cappato, dall’ex assessore all’ambiente Edoardo Croci e dal consigliere comunale Enrico Fedrighini (Verdi). “Riduzione del traffico e Ecopass”, “salvaguardia del suolo”, “conservazione del futuro parco dell’area Expo”, “riduzione di emissioni” e “riapertura dei navigli” i temi dei referendum che, corredati appunto dalle prime firme necessarie, sono stati consegnati questa mattina al presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri. “Un momento importante per Milano e per i milanesi – ha spiegato Croci – una mobilitazione dei milanesi per una citta’ più’ vivibile”.

Cappato ha invece parlato di “tentativo per coinvolgere l’opinione pubblica per risolvere problemi sui quali la classe politica ha dimostrato di essere per vari motivi paralizzata”. “Abbiamo pensato e deciso – ha detto – che l’unico modo per far fare in pochissimi anni ‘la rivoluzione ambientalista’ a una citta’ che rischierebbe di metterci decenni e’ quello di coinvolgere l’opinione pubblica. Inizia oggi una grande impresa di mobilitazione”.

Dopo il “via libera” da parte del Comune partiranno i 120 giorni di tempo per la raccolta delle 15.000 firme necessarie per la consultazione, per la validita’ della quale sarebbe poi necessario un quorum del 30 per cento.

Da Affaritaliani la notizia qui…

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Milano: Mobilità cittadina. “Circle line” cambierà il modo di muoversi in città


Il passante

Image by iuk via Flickr

La nuova rete di trasporti prevede sei nuove stazioni, un treno ogni sei minuti e punti di intersezione con la metro. Sarà a regime entro quattro anni. Masseroli: “Una rivoluzione a basso costo. Diventerà un sistema complementare alla metropolitana e al passante”

Milano, 15 giugno 2010 – “Una rivoluzione nel sistema della mobilità cittadina. La Circle line diventerà, a basso costo, un sistema di trasporto complementare alla metropolitana e al passante. Essa permetterà di spostarsi senza passare dal centro trasformando, di fatto, la struttura radiale in una rete”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli durante un sopralluogo sul tracciato ferroviario interessato dalla realizzazione della Circle line.

Sul tracciato di 27 km del passante esistente saranno realizzate 6 nuove stazioni (Dergano, Istria, Forlanini, Zama, Tibaldi, Canottieri) che, con le 9 già in esercizio, andranno a incrociare le linee metropolitane facilitando tutte le interconnessioni. La frequenza dei treni passerà dagli attuali 30 a una media di uno ogni 6 minuti. Un’operazione che si potrà effettuare con l’acquisto di una decina di nuovi mezzi e con l’aumento della velocità di percorrenza che potrebbe portare a compiere il percorso intorno a Milano da nord-ovest a sud-ovest in meno degli attuali 30 minuti.

Documenti: il tracciato della Circle_line

Da Comune di Milano la notizia qui…

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Fatelo per voi: abbonatevi al car sharing


U Car Share reserved parking

Image by boltzr via Flickr

Roma – Purtroppo l’Agenzia per la Mobilità (una volta si chiamava ATAC) non ci riconoscerà un solo cent, ma questo potete pigliarlo comunque come un messaggio promozionale.

Un messaggio tutto dedicato al car-sharing. Con un invito: iscrivetevi, iscrivetevi, iscrivetevi. Fatelo sia per voi (risparmierete moltissimi soldi, più già vi racconteremo come), sia per il vostro territorio: più abbonati significa meno auto in giro e significa, anche, una maggiore attenzione della società che gestisce il servizio per le nostre zone, magari con un aumento delle stazioni che comunque non mancano.

Risparmio, dicevamo. Sì e parecchio anche. Vi faremo un esempio a casaccio: quello del babbo di questo blog. Piacere, mi chiamo Massimiliano. Fino a qualche mese fa possedevo una prestante Alfa Romeo: l’ho venduta e mi sono abbonato al car-sharing. Non ho auto di proprietà, quando ne ho bisogno apro il computer, digito qualche password e mi prenoto l’auto. Quasi sempre la vettura (a scelta una Panda, una Punto, una Multipla o una 500) è disponibile al posteggio car-sharing sotto casa, a Porta Maggiore, mal che vada senno’ bisogna fare qualche centinaio di metri a piedi per raggiungere la prima stazione disponibile.
Da quando ho fatto questa scelta, è come se avessi uno stipendio in più: tra finanziamento, bollo, multe, assicurazione, manutenzione, tagliandi, gomme, olio e carburante la vettura di proprietà mi costava qualcosa come 500 o 600 euro al mese. Senza quasi che me ne accorgessi (avete capito da cosa deriva la vecchia storia delle famiglie che non arrivano alla fine del mese e poi magari hanno due o tre auto da gestire con costi simili a questi!?).

Oggi quelle 600 euro me le metto in tasca nette, ogni tanto mi concedo un taxi, il car-sharing mi costa una media di 40€ al mese tutto compreso e per tutti gli altri spostamenti è più che sufficiente lo scooter. Diciamo che mi rimangono 400€ puliti al mese? Bhe stiamo parlando di 4800€ annui (facciamo 4650€ dovendo sottrarre il costo dell’abbonamento annuo al car-sharing: 150€), vi rendete conto cosa si può fare ogni anno con questa sommetta in più?

Perché ho fatto questa scelta solo ora? Semplice, perché mi hanno piazzato un visibilio di stazioni del car-sharing vicino casa. E dunque anche vicino casa vostra. Dunque non avevo davvero più scuse, sarebbe stato incivile non farlo. Oltre che molto, molto stupido visti i quattrini che sto recuperando.

Da Degradoesquilino la notizia qui…

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Google nelle rinnovabili in Italia


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Image via CrunchBase

Google è pronta a investire ancora nel settore delle energie rinnovabili. Lo ha già fatto negli Stati Uniti, sta pensando di farlo in Europa e l’Italia potrebbe essere il paese ideale.

Ad affermarlo è stato lo stesso country manager di Google Italia, Stefano Maruzzi, nel corso di un incontro organizzato ieri da Il Sole 24 Ore sul tema dei nuovi business model: «Google sta considerando di investire nel settore delle energie rinnovabili in Italia.

Ci stiamo muovendo lungo due direzioni, da un lato ci impegniamo a realizzare le “computer farm” in prossimità di dighe e bacini idrici, in modo tale da avere accesso diretto all’acqua, dall’altro stiamo valutando la possibilità di investire direttamente nel capitale di società energetiche o di finanziare progetti connessi al mondo delle rinnovabili». Allo stato non vi è nulla di concreto che possa essere annunciato o comunicato ma «Google sta vagliando diverse opportunità su più fronti», ha aggiunto Maruzzi.

Da Sole24ore.it   la ntoizia qui…

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Incentivi più generosi per il fotovoltaico?


Futuro Fotovoltaico

Image by Elisabetta_81 via Flickr

Il Magazine MF/Milano Finanza rivela che ci sarebbe allo studio un nuovo meccanismo ministeriale per determinare nuovi e più cospicui incentivi economici al settore fotovoltaico. In particolare sarebbe prevista una correzione al rialzo delle attuali cifre riconosciute ai produttori di energia solare.

Più nel dettaglio, per ogni kilowattora prodotto potremo assistere ad aumenti che andranno da un centesimo fino a 14 centesimi nel caso di impianti entrati in funzione dopo aprile 2011, tra 200 e 1.000 kilowatt, per i quali la tariffa passerebbe quindi da 0,285 a 0,309 euro. Rimarrebbero valide, invece, le previsioni su un taglio di circa il 20% rispetto al vecchio Conto Energia per gli impianti che inizieranno a produrre a fine 2011.

Dagli inizi del 2012 infatti è prevista un’ulteriore riduzione di spesa pari a circa il 6% l’anno. Sarà riconfermata anche la soglia di potenza massima incentivabile, fissata in 3 mila megawatt, (nel 2009 erano stati incentivati 1.200 mw di pannelli solari installati) con l’obiettivo di raggiungere una quota di 8 mila megawatt installati nel nostro Paese entro la fine del 2020.

Questa bozza messa a punto dai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente dovrebbe essere sottoposta alla Conferenza unificata Stato-Regioni fissata per il prossimo 10 giugno, salvo cambi di rotta, proprio in sede di conferenza unificata, dopo l’entrata in vigore della discussa manovra economica varata dal Governo.

Da Fotovoltaicoblog.it la notizia qui…

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Dall’UE l’idea di un nuovo fisco legato alle eco-risorse


Bandiera dell'Unione (EU Flag)

Image by Giampaolo Squarcina via Flickr

Dal Green Week di Bruxelles arrivano novità importanti nel campo del fisco e delle eco-risorse.

L’Unione europea infatti dovrà pensare ad un uso efficiente delle risorse naturali disponibili, anche attraverso un regime fiscale che tenga conto dell’impatto di un prodotto sull’ambiente. Questo il messaggio che arriva dal commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnik, in occasione del Il “Green week, il mega forum sull’ambiente organizzato dalla Commissione europea a Bruxelles. In questa occasione è stato presentato un rapporto del Programma Onu per l’Ambiente (Unep) sugli impatti di consumi e attività produttive sulle risorse del Pianeta.

“Dobbiamo assicurarci che sul mercato – ha affermato Potocnik – venga dato il giusto valore alle risorse che utilizziamo: questo significa prezzi che riflettano costi reali e le conseguenze delle nostre azioni. In Europa, questo richiederà un dibattito con gli Stati membri e diverse decisioni andranno prese, in particolare sulla riforma fiscale”.

Secondo il rapporto Unep, oltre la metà delle colture mondiali è destinata all’alimentazione degli animali e quando si raddoppia la ricchezza di un Paese, questa genera un aumento della pressione ambientale del 60%-80%.
Dobbiamo pensare ad una tassa sul consumo di carne? “Personalmente, penso che l’idea di limitare il consumo di carne dovrebbe essere presa seriamente” ha detto Potocnik.
Secondo il rapporto Unep, ad avere un impatto maggiore sull’ambiente sono i prodotti agricoli, poi i combustibili fossili impiegati a livello industriale, impianti di riscaldamento e trasporti.

Plastica, ferro, acciaio e alluminio risultano i materiali con il maggiore impatto ambientale nell’arco del ciclo di vita.

Fino a venerdì, circa tremila partecipanti alla manifestazione faranno il punto sul patrimonio naturale del Pianeta e sulle possibili soluzioni per salvarlo.

Da You4planet la notizia qui…

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Milano – Promuovere ciclabilità e mobilità dolce in corso Buenos Aires per Ciclobby si può. Al via la raccolta firme


Un coccodrillo in Corso Buenos Aires

Image by DeskMir via Flickr

Forse avete notato passandoci i lavori per la riqualificazione dei marciapiedi. Basterà per rendere l’arteria più trafficata di Milano, asse di penetrazione verso il centro città, una strada nella quale sia piacevole anche passeggiare, concedersi un po’ di piacevole svago?

Impresa ardua. Servirebbe ripensare tutta la mobilità, con dissuasori del traffico e altri accorgimenti per rendere la via più sicura anche per i ciclisti. E’ l’obiettivo dell’associazione Ciclobby che si sta prodigando in questi giorni per rilanciare l’idea di un boulevard europeo che sappia coniugare capacità di rinnovamento del paesaggio metropolitano e costruzione di cultura nel segno della sostenibilità. Bell’impresa.

Con una raccolta firme intende segnalare all’amministrazione la necessità di una pista ciclabile (dio solo sa quando ce ne sia bisogno), stazioni di bike sharing, stalli per la sosta delle bici, la chiusura al traffico dell’intero asse nei fine settimana e che sia completato l’intervento sulla pista ciclabile di via Morgagni e altro. La petizione si svolge online sul sito Firmiamo.

Da 02blog la notizia qui…

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E il vento continua a soffiare: entro il 2014 eolico a 409 GW nel mondo


World installed wind power capacity, past and ...

Image via Wikipedia

Entro il 2014 la capacità mondiale di potenza energetica installata toccherà i 409 GW contro i 158,5 GW di fine 2009, con un tasso di crescita del 21% all’anno. Lo prevede il Gewc, l’associazione internazionale che rappresenta il settore dell’industria eolica.

E nello stesso anno il mercato del vento potrà contare su oltre 60 GW installati in 12 mesi, in costante crescita dai 38,3 GW del 2009. I dati sono tutti contenuti nel “Global Wind 2009”, il rapporto che la Gewc ha presentato alla European wind energy conference (Ewec 2010) che si è tenuta di recente in Polonia, a Varsavia.

“Nonostante la recessione globale e l’importante crisi finanziaria che stiamo attraversando, l’energia eolica continua a essere la tecnologia più scelta in molti paesi del mondo – ha commentato Steve Sawyer, segretario generale di Gwec: – è pulita, affidabile e veloce da installare.

E quindi si tratta della soluzione più interessante per il miglioramento della sicurezza, la riduzione delle emissioni di CO2 e la creazione di migliaia di posti di lavoro”.

Da L’eco pensiero la notizia qui…

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Dove va il solare termico italiano


Arcobaleno Solare (Solar Rainbow)

Image by Marianone via Flickr

Spingendo di più sulle rinnovabili termiche l’obiettivo rinnovabili 2020 si può raggiungere a costi minori. Occorre sostenerle ad esempio attuando i regolamenti edilizi, ancora sulla carta, e garantendo un futuro alla detrazione del 55%, che rende allo Stato più di quel che costa. Il convegno sul solare termico alla Solarexpo di Verona.

Uscire dalla visione “elettrocentrica” delle rinnovabili, per raggiungere l’obiettivo 2020 con meno costi e più vantaggi. Metà dell’energia usata nel nostro paese se ne va in calore e raffrescamento: le rinnovabili termiche possono fare molto perché il nostro paese raggiunga quel 17% sugli usi finali per il quale ci siamo impegnati con l’Europa.

Occorre garantire incentivi stabili e regole certe per tecnologie come il solare termico, con ottimi rapporti tra i costi per il sistema e l’energia da fonti fossili risparmiata. Bisognerà attuare gli obblighi che già esistono in edilizia, ma che restano sulla carta, e poi servirà dare un futuro certo a misure che hanno dato ottimi risultati, come la detrazione del 55%. È questa l’esortazione uscita oggi dal convegno internazionale sul solare termico svoltosi nell’ambito del Solarexpo a Verona.

Da QualEnergia la notizia qui…

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Ricerca: Il premio “Oscar Masi” ai concentratori solari luminescenti di Eni


Pannelli Solari

Image by Janex & Alba via Flickr

7 maggio 2010 – Concentratori solari luminescenti che sfruttando particolari convertitori di spettro, migliorano il rendimento delle celle fv abbattendo di quattro volte il costo di produzione di energia solare.

E che utilizzando materiali trasparenti portano alle estreme conseguenze il concetto di integrazione architettonica consentendo lo sviluppo di vere e proprie finestre fotovoltaiche e in un prossimo futuro di intere facciate in grado di produrre energia e illuminare gli ambienti.

E’ il progetto sviluppato presso il Centro Ricerche Eni dell’Istituto Donegani, vincitore del premio “Oscar Masi 2009 per l’Innovazione Industriale” assegnato oggi a Eni in occasione della Giornata Airi per l’innovazione industriale. Il premio, istituito nel 1984 per onorare la memoria di Oscar Masi – uno dei fondatori dell’Airi (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale) – è stato consegnato all’ingegner Umberto Vergine, direttore della Direzione Studi e Ricerche di Eni.

[…]L’invenzione permette di utilizzare ampie superfici di materiali a basso costo (lastre fotoluminescenti) per concentrare la luce su piccole superfici di materiali di costo elevato (le celle solari). Le attuali stime, derivate da misure effettuate su prototipi, indicano un fattore di riduzione dei costi pari a circa quattro volte. In condizioni ideali, dunque, non si sarebbe lontani, dunque, dal ‘fattore 5’ richiesto per eguagliare il costo di produzione dell’energia elettrica generata da fonte fossili.

Da ZeroemissionTv la notizia qui…

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Milano e gli alberi di Piano Si fanno avanti gli sponsor


Caffeine Free Coca-Cola

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La Lega: l’idea ci piace. La Moratti insiste: non spendo così tanto in una sola strada. Abbado: i cittadini decidano se vogliono respirare veleni. Si propone Coca Cola. Confermati i concerti alla Scala.

MILANO — «Se i milanesi vogliono continuare a respirare i miasmi dell’aria urbana invece di avere più verde in città, liberissimi». Asciutto e amaro, Claudio Abbado ribadisce il suo pensiero il giorno dopo la bocciatura da parte del Comune del progetto che l’architetto Renzo Piano aveva messo a punto per Milano.

«Io avevo lanciato un’idea che forse poteva migliorare la qualità della vita della mia città — aggiunge —. A questo punto non ho altro da aggiungere». Ma non tutto, forse, è perduto. Mentre Palazzo Marino si sfila, si fa avanti il primo sponsor per cercare di non far morire il progetto di Piano e la Lega fa sapere che ne cercherà altri, supplendo a un compito «che sarebbe dell’amministrazione».

Nel giorno del sogno infranto e delle polemiche conseguenti, la disponibilità arriva da Alessandro Magnoni, direttore affari generali di Coca-Cola Hbc Italia. «Nessuna critica al Comune — premette — è fondamentale però che le imprese siano al fianco delle istituzioni. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma da soli non ce la possiamo fare».

Il progetto di Renzo Piano: un boschetto di 36 piante in piazza Duomo e un viale alberato fino al Castello

Da Corriere la notizia qui…

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Enel entra in Desertec, il maxi progetto per il sole del Sahara


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Image by A Siegel via Flickr

Enel Green Power entra in Desertec, il progetto per la promozione delle energie rinnovabili nelle aree desertiche di Africa settentrionale e Medioriente e la trasmissione – con cavi sottomarini in corrente continua – in Europa.

La joint venture Desertec industrial initiative è nata nel 2009 «per aprire la strada allo sviluppo di un quadro di riferimento per gli investimenti per la fornitura di energia prodotta usando fonti solari ed eoliche al Mena (Medio Oriente e Nord Africa) e all’Europa – spiega la joint venture in una nota – l’obiettivo è fornire il 15% del fabbisogno di energia elettrica dell’Europa e una porzione significativa di energia ai Paesi produttori entro il 2050, con investimenti stimati per 400 miliardi di euro». Fanno parte del consorzio, dalle prime battute, grossi nomi come Siemens, Deutsche Bank, Rwe, Abb, Abengoa Solar, Cevital, Hsh Nordbank, Man Solar Millennium, Munich Re, M+W Zander, Rwe e Schott solar. Ora, per l’Italia, c’è la controllata di Enel dedicata alle energie rinnovabili. «Siamo entrati come soci fondatori» spiega al Sole24ore.com Francesco Starace, a capo di Enel Green Power.

Ingegner Starace, dell’eventualità di sfuttare il sole del Sahara per l’elettricità d’Europa si parla da molti anni. Ci sono gli entusiasti e gli scettici. Quali sono le concrete possibilità?
Noi crediamo in Desertec, ma con una filosofia di base diversa da quella che è stata raccontata finora. Faremo gli impianti nel deserto, ma non per l’Europa. Non solo e non subito. Il primo passo è farli per i Paesi che li ospitano. Vanno innanzitutto soddisfatti i bisogni locali.

Da Sole24ore.it la notizia qui..

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Milano mobilità sostenibile – Guidami, il car sharing decolla a Linate


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Image by sainz via Flickr

Migliorano i collegamenti con lo scalo (Linate). La linea X73 aggiunge la fermata a Dateo e connette l’aeroporto a tutta la Regione tramite il Passante ferroviario. ATM punta sulla mobilità sostenibile e alla interoperabilità fra gestori di altre città come Palermo e Roma.

Milano, 15 febbraio 2010 – La mobilità diventa integrata, sostenibile, innovativa. E cambia il trasporto pubblico che sperimenta nuove soluzioni per modellarsi in maniera inedita alle esigenze di chi si muove. Apre, nell’area arrivi di Linate, la prima postazione di car sharing in un aeroporto italiano. Intanto, la linea X73, la prima delle linee Express, aggiunge una fermata in piazzale Dateo e si collega, in questo modo, con tutta la Regione.

Continua a crescere il car sharing più grande d’Italia. Con la nuova postazione Guidami all’aeroporto di Linate, attivando l’interoperabilità fra gestori, può accedere al servizio di car sharing milanese anche chi è abbonato ad altri gestori come Roma e Palermo. Arrivando a Milano in aereo, nella postazione Guidami (in corrispondenza degli arrivi e quindi facilmente raggiungibile a piedi) sono a disposizione tre auto con tutti i vantaggi del car sharing: compresi nel prezzo i costi di carburante, assicurazione, bollo, garage, manutenzione ordinaria e straordinaria, sosta nei posteggi contrassegnati dalle strisce blu nel comune di Milano, Ecopass (vetture tutte Euro 4 o ibride).

Per chi sceglie l’autobus, il collegamento con tutta la regione è garantito dalla linea X73. A due mesi esatti dalla prima corsa, il 15 dicembre scorso, la prima delle linee Express, pensate per offrire un nuovo servizio alla città di Milano, è diventata subito il punto di riferimento per chi deve raggiungere l’aeroporto, sia per motivi privati che di lavoro. Così, insieme ai ringraziamenti, ecco la richiesta degli utilizzatori della linea: aggiungere una fermata. La sosta in piazzale Dateo, già ipotizzata in fase progettuale, consente oggi il collegamento con il passante ferroviario per chi provenendo da fuori l’aria urbana e da tutta la regione, si muove con le linee ferroviarie da nord-ovest e da est e sud-est.

Da Comune di Milano la notizia qui…

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Milano: ecco tutti i progetti ecologici in vista dell’Expo 2015


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Image via Wikipedia

La città di Milano si appresta ad un restyling in proiezione 2015: l’obiettivo è Expo “Nutrire il pianeta Energia per la vita” e soprattutto dare un’immagine moderna e pulita di sé, e dell’Italia tutta, che verrà proiettata nel resto mondo.

Rifiuti sottoterra – Una delle idee più innovative su cui Milano investirà viene dalla Svezia e punta a rinnovare seriamente il ciclo della gestione dei rifiuti. Stiamo parlando del sistema di gestione dei rifiuti urbani del futuro, la raccolta pneumatica: un tubo all’interno del quale viene inserita la spazzatura differenziata e che spara i rifiuti sottoterra alla velocità di 79 km/h direttamente dai punti di raccolta allo stoccaggio.

Stoccolma, e precisamente il quartiere ecologico di Hammarby Sjostad, è stata la prima a introdurre questo sistema innovativo, seguita a ruota da Copenaghen, Barcellona, Madrid, Bilbao e Siviglia.
Il progetto verrà attuato nella zona di Citylife dei Navigli e in tutta l’area dove si svolgerà l’Expo.

Da Yeslife.it la notizia qui…

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