Giovedì scorso ho partecipato alla presentazione del lavoro di monitoraggio delle piste ciclabili romane condotto da Agenzia Roma e Ciclomobilisti.
All’atto pratico i Ciclomobilisti hanno fatto il lavoro “sul campo” ed Agenzia Roma ha elaborato i dati. Il risultato potete leggerlo nel PDF diffuso in rete. Dal mio punto di vista è un lavoro che getta le basi per la valutazione delle realizzazioni future e stabilisce dei criteri oggettivi di comprensione, anche a priori, sulla funzionalità delle realizzazioni comunali sulla ciclabilità.
Ma un lavoro che non si conclude con questa presentazione, proseguendo sul neonato sito Ciclomobilisti.it e sul relativo Forum di discussione, nei quali ci si ripropone di aggiornare, quasi in tempo reale, l’evoluzione dello stato delle infrastrutture della ciclabilità romana. Alla presentazione hanno fatto seguito diversi interventi.
Il coordinamento Di Traffico Si Muore, per voce di Paolo Bellino, ha proposto il superamento del paradigma “piste ciclabili” come unico possibile intervento, dati i tempi lunghi ed i costi non sempre giustificati, e proponendo invece politiche di riduzione della velocità di punta dei veicoli privati, già ora fuori dai termini di legge. Il mio intervento ha invece cercato di contestualizzare il senso del contendere, andando ad inquadrare le cifre fornite in un discorso più complessivo. Più o meno ho affermato quanto segue.
Da Mammifero bipede la notizia qui…
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