Nella Relazione sull’economia presentata da Tremonti, per la prima volta l’ipotesi di inserire nei documenti ufficiali altri dati rispetto ai puri risultati economici, con un occhio all’ambiente e alla qualità della vita. A settembre la prossima tappa.
ROMA – Non è certo l’equivalente della commissione Stiglitz, nominata dal presidente francese Nicolas Sarkozy per “ripensare” il Prodotto Interno Lordo come misura che rispecchi anche il progresso sociale e il benessere, oltre alla rigida performance economica. Ma anche l’Italia fa oggi un primo passo ufficiale verso il superamento della mera “religione delle cifre”.
Nella Relazione Unificata sull’Economia e la Finanza Pubblica, presentata dal ministro Giulio Tremonti, si annuncia infatti per la prima volta che “una integrazione alle tradizionali statistiche basata su queste muove misure che vanno oltre il Pil verrà proposta in futuro nei documenti ufficiali di programmazione”. In particolare, precisa un portavoce del ministro, indicazioni più precise su una riformulazione del Pil verranno date a settembre nell’ambito del DFP (Decisione di Finanza Pubblica).
C’era da aspettarselo, non solo perché i ‘cugini d’Oltralpe’ sono molto più avanti su questo terreno, ma anche perché lo stesso ministro Tremonti a metà gennaio in un intervento a un convegno dell’Aspen aveva sostenuto che, così com’è, “Il Pil non cattura in pieno la realtà italiana e quindi va ripensato”. Non solo: “Se fossero calcolati l’ambiente, la cultura, la bellezza, la storia e il clima, l’Italia si troverebbe in una imbarazzante prima posizione”. Detto, fatto: le prossime mosse in questa direzione sono indicate nella Ruef, in quattro paginette in corsivo dal titolo “Indicatori alternativi al Pil”.
Da Repubblica.it la notizia qui…
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